S O N O R A C O R P O
EMBODIED HAPPINESS
"…Quando il corpo non partecipa integralmente alla vita, questa diventa superficiale, mancando appunto di una dimensione…" J.Liss e M.Stupiggia
Sonoracorpo è un’intuizione avuta molti anni fa. Prima che io
potessi darle un senso. Continuando ad ascoltare sono arrivata ad
Animasonora...e a tanto altro.
In questo blog condivido spunti, esperienze, riflessioni che
provengono da questo ascolto:
l’ascolto della voce del corpo.
Eravamo in bicicletta e stavamo cantando una musica di suoni
spontanei e senza parole.
Mia figlia Ginevra, che stava in piedi nel
cassone davanti alla bici , mi ha detto:
“Mamma, non sono io che
voglio cantare.
E’ il corpo che me lo dice.”
Aveva circa tre anni.
“Succede anche a me...” le ho detto.
CoachING :
OBIETTIVI E POTERE PERSONALE
Il coach metacorporeo facilita il protagonista del processo del cambiamento attraverso un ascolto accogliente: privo di giudizio e empatico. Lo aiuta a entrare in contatto con le proprie emozioni, a sentirsi sicuro nel poterle vivere e accogliere, in modo da poter trovare dentro di sé la chiarezza per poter decidere “cosa non si vuole più” e “cosa si vuole invece”.
Chi si trova impegnato a definire un obiettivo ha già riconosciuto un proprio disagio nei confronti di una situazione “attuale” e si è aperto alla possibilità di cambiare. La definizione dell’obiettivo che si intende raggiungere è importantissimo per realizzare un cambiamento nella propria vita : di fatto nel processo di definizione dell’obiettivo si sta già procedendo verso la sua realizzazione. Ma non basta, poi occorre definire passi concreti da effettuare e chiamare il corpo ad essere attivamente partecipe del processo.
Ad esempio io in questi giorni ho definito un insieme di obiettivi che saranno il mio faro nei prossimi tre anni di vita.
Ho bisogno di realizzare dei cambiamenti per realizzarmi come persona in più aree della mia vita…contribuendo al benessere di altre persone, condividendo le mie conoscenze, consolidando la mia professionalità e facendo dei miei talenti una professione in grado di darmi stabilità economica. Questo blog è un primo passo concreto in tale direzione.
( per cui, a te che leggi va un grande ringraziamento…mi stai aiutando a rendere reale un sogno ! )
Anche io nel mio processo ho inizialmente sfogato verbalmente le mie emozioni, le ho vissute ed accettate definendo degli obiettivi iniziali: erano inefficaci, pieni di giudizio. Me ne sono accorta dal disagio corporeo che provavo nel rileggerli e nell’irritazione crescente che provavo nel tentare di immaginare me stessa nel realizzarli. Il processo di definizione degli obiettivi dialoga con la vita, ed è vivendo la mia vita quotidiana nell’ascolto delle mie sensazioni, che sono riuscita a definirli meglio.
Ora mi ritengo pienamente soddisfatta.
Li leggo e mi sento nel mio pieno potere di poterli perseguire. Ho timore, perché non sono semplici. Implicano una forte determinazione e presenza nella mia vita di ogni giorno, ma so che posso scomporli in piccoli passi concreti che uno dopo l’altro mi porteranno alla meta.
So che mi occorre essere precisa nel definire tali passi, visualizzare me stessa mentre li compio, compierli e riconoscere di averlo fatto.
Mi sento fiduciosa, e ringrazio di avere a disposizione un buon consigliere interno che sa si, a cosa voglio dire NO…ma anche a cosa voglio dire SI.
Diario metacorporeo : pagina 1
La mia bimba sta dormendo nel lettone. Sono le 23.00 di domenica 15 di giugno 2019. Sono stanca, ma ho ancora un po’ di energie per scrivere, e ne ho un gran bisogno.
Pensando alla mia situazione attuale mi viene da affermare questo: “ il cambiamento è un processo che accetta la gradualità ma procede a grandi balzi “.
Questa è la prima volta nella mia vita che mi pongo un obiettivo di lungo termine che proviene solo dal mio interno.
E’ la prima volta che sento di aver gli strumenti per raggiungerlo.
Lo sento con ogni fibra del mio copro, con ogni cellula: ogni tendine, muscolo, fascia sa dove voglio andare. La mia anima gioisce…forse questo é “ il fruscio delle stelle del mattino” di Zeland.
Quando ho iniziato a guardarmi dentro , circa due settimane fa, la mia testa faceva fatica, si sentiva confusa. I miei pensieri si agitavano come cavalli inquieti loro malgrado legati ad un cocchio.
Ho accolto i pensieri, li ho verbalizzati, prendendo quel che veniva. Mi sentivo male, i pensieri divenivano parole e la sensazione di melma e nausea mi assalivano. “Non mi piace, non mi piaccio. No, non va. E’ ora di ascoltarsi tutte intere. Sento il corpo, cosa mi dice? Cosa sento, dove lo sento? Ed ecco che è emerso qualcosa di limpido. Ho iniziato a discernere tra i pensieri utili da quelli inutili e a prendere una decisione, una direzione, e le redini in mano. Non sono il cocchio trainato da cavalli imbizzarriti, ma un calmo cocchiere che dialoga comprende tranquillizza e guida i propri cavalli.
Mi serve pace, gratitudine, onestà con me stessa, forza, coraggio, fiducia. Ecco che emerge un quadro di obiettivi. La rotta è stabilita. Ora sono il comandante di un veliero che trasporta un carico prezioso. Scruto l’orizzonte con il mio cannocchiale. Attenta, fiduciosa. Solo io posso portare a buon fine la missione. Solo io in tutto il mondo posso comandare questa nave , trasportare questo carico. Non posso che riuscire, e ho tutta l’intenzione di godermi il viaggio.
Coaching:
GOALS AND PERSONAL POWER
The metacorporeal coach facilitates the protagonist of the change process through a welcoming listening: devoid of judgment and empathetic. It helps him to get in touch with his emotions, to feel safe in being able to live and welcome them, so that he can find within himself the clarity to be able to decide “what you don't want anymore” and “what you want instead”.
Those who are committed to defining a goal have already recognized their discomfort with a “current” situation and have opened themselves up to the possibility of change. The definition of the goal you intend to achieve is very important to make a change in your life: in fact, in the process of defining the goal, you are already moving towards its realization. But it is not enough, then it is necessary to define concrete steps to be carried out and call the body to be actively involved in the process.
For example, in these days I have defined a set of objectives that will be my lighthouse in the next three years of my life.
I need to make changes to fulfill myself as a person in multiple areas of my life… contributing to the well-being of other people, sharing my knowledge, consolidating my professionalism and making my talents a profession that can give me economic stability. This blog is a first concrete step in that direction.
(so a big thank you goes to you who read ... you are helping me to make a dream come true!)
In my process, too, I initially verbally vented my emotions, I lived and accepted them by defining initial objectives: they were ineffective, full of judgment. I realized this from the bodily discomfort I felt in rereading them and the growing irritation I felt in trying to imagine myself in making them. The goal setting process dialogues with life, and it is by living my daily life listening to my feelings that I have been able to define them better.
Now I feel fully satisfied.
I read them and feel in my full power to be able to pursue them. I am afraid, because they are not simple. They imply a strong determination and presence in my everyday life, but I know that I can break them down into small concrete steps that one after another will lead me to my goal.
I know that I need to be precise in defining these steps, visualize myself as I take them, take them, and acknowledge that I have done it.
I feel confident, and thank you for having a good internal advisor who knows yes, what I mean NO ... but also what I mean YES.
Metacorporeal diary: page 1
My baby is sleeping in the bed. It is 11.00 pm on Sunday 15 June 2019. I'm tired, but I still have some energy to write, and I badly need it.
Thinking about my current situation, I have to say this: "change is a process that accepts gradualness but proceeds in great leaps".
This is the first time in my life that I have set myself a long-term goal that comes only from within.
It is the first time that I feel I have the tools to achieve it.
I feel it with every fiber of my body, with every cell: every tendon, muscle, fascia knows where I want to go. My soul rejoices… maybe this is Zeeland's "rustle of the morning stars".
When I started looking inward, about two weeks ago, my head was struggling, it felt confused. My thoughts stirred like restless horses tied to a chariot in spite of themselves.
I accepted the thoughts, I verbalized them, taking what came. I felt sick, thoughts became words and the feeling of slime and nausea assailed me. “I don't like, I don't like myself. No, it doesn't work. It is time to listen to each other whole. I feel the body, what does it tell me? What do I feel, where do I feel it? And then something clear emerged. I began to discern between useful thoughts from useless ones and to make a decision, a direction, and the reins in hand. I am not the chariot pulled by runaway horses, but a calm coachman who talks, understands, reassures and guides his horses.
I need peace, gratitude, honesty with myself, strength, courage, trust. Here emerges a picture of objectives. The course is established. I am now the commander of a sailing ship carrying a precious cargo. I scan the horizon with my telescope. Careful, confident. Only I can carry out the mission. Only I in the world can command this ship, carry this cargo. I can only succeed, and I have every intention of enjoying the trip.